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La posizione e il territorio

L'attuale piccola chiesa di Santa Veronica, alle sue origini, era molto probabilmente una cappella destinata alla devozione e al riparo non solo dei pastori e dei contadini del luogo, ma anche dei numerosi armigeri e serventi del Castello di Travaglia posto in cima alla Rocca. La cappella, che si ritiene risalga al 1200, era compresa nella cinta di fortificazione del castello. Santa Veronica costituisce lo straordinario punto focale di un grande anfiteatro di borghi, di casali, di boschi e di montagne, e sembra naturalmente destinata ad essere luogo di culto, presente e visibile a tutti i fedeli di una comunità molto vasta. Così come il castello, sul vertice della Rocca, era il centro visibile comune per le torri di difesa e i posti di guardia raccolti nel territorio circostante. Il borgo ai suoi piedi, sul lato interno verso levante, si chiama ancora oggi Castello ed era probabilmente, alle origini, una pertinenza del sistema fortificato.

Il lato a ponente

L'abside circolare è la parte originale e più antica. Vi erano tre porte di ingresso, tutte su questo lato, risultato del progressivo allungarsi della navata.

Federico Borromeo ordinò di murarle per creare una facciata con ingresso frontale. Possiamo cercare ancora, su questo lato, le vestigia delle vecchie porte: due principali ed una secondaria, appena dopo l'abside.

Quindi all'altare si accedeva di sbieco. Forse la pietra lunga e sottile, camuffata con più linee di cemento come fosse fatta con pietre divise, è l'architrave di una porta murata.

 

Su questo lato troviamo ancora il campanile, di cui, al momento, non si sono trovate informazioni attendibili sulladata di costruzione.

 

Le attuali campane furono benedette nel 1938. Sul contrafforte esterno è visibile una lapide posta nel 1945 in occasione della costruzione del pronao:

 

I. SCHUSTER ARCHIEPISCOPO BENEDICENTE POPULO HOSPITIBUSQUE ADIUVANTIBUS AD PIETATEM IN B.V. MARIAM PACIS ET PATRIAE RESTAURATIONEM FOVENDAM HOC TEMPLUM AMPLIATUM (15 AG. 1945)

 

Benedicendo l'Arciv I. Schuster, cooperando tutti, popolo e villeggianti, questo tempiofu ampliato, per amore alla Madre di Dio, per il ritorno della pace e per la ricostruzione della Patria.

Il fronte e il pronao

Quando la navata su due archi fu prolungata, prima ancora della metà del 500, si esaurì tutto lo spazio disponibile dinanzi al fronte della chiesa.

 

Per edificare la facciata d'ingresso voluta da Federico Borromeo fu necessario quindi costruire un antistante ripiano, ancorato alla viva roccia.

 

Su questo oggi si appoggia il pronao, in asciutte forme romaniche, che fu inaugurato nel 1946.

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